Monterubbiano
CENNI STORICI
Alla sommità di uno dei colli più alti (463 m. s.l.m.) del litorale marchigiano si erge Monterubbiano che, con la spazialità delle sue vedute panoramiche dal mare Adriatico ai monti Sibillini, ha da sempre affascinato tutti coloro che vi hanno trascorso soggiorni anche di breve durata.
Centro dalle dimensioni fisico-geografiche di una certa rilevanza e demograficamente alquanto modesto (circa 2500 abitanti), possiede tuttavia connotazioni storico-architettoniche senza dubbio notevoli.
L'origine di Monterubbiano è antichissima: il suo territorio fu sicuramente abitato nel tardo paleolitico, e successivamente nel neolitico fu sede di diverse popolazioni italiche (Siculi ed Umbri), infine insediamento piceno con contatti anche con l'Etruria.
La leggenda vuole che nel 269 a.C., divenne colonia romana e le fu attribuito il nome "Urbus Urbana" o "Urbana Civitas" (Città romana).
Alla caduta dell'Impero romano subì diverse invasioni barbariche.
La più rovinosa fu quella dei Goti, avvenuta nel V secolo; essi, dopo averla saccheggiata, incendiarono la zona verso Villa Coccaro.
Lentamente si risollevò per riemergere intorno all'anno Mille come "Castrum Urbiani", da cui trarrebbe il suo nome, ipotesi, questa, in contrasto con quella che vedrebbe la derivazione dal nome della "robbia" (pianta anticamente molto diffusa nella zona).
Il Castello di Monterubbiano, pur facendo parte dello Stato Pontificio, conobbe le vicissitudini dei liberi Comuni (si era costituito Comune nel XII sec.) e per un breve periodo, che iniziò nel 1237, divenne ghibellino, riconoscendo Federico II signore del paese. I secoli XII - XIII e XIV lo videro spesso combattere con Fermo dal quale fu sempre sconfitto ma mai veramente sottomesso.
La sua importanza per la posizione strategica non sfuggì a re Ladislao di Napoli, a Carlo Malatesta di Cesena e a Ludovico Migliorati, nuovo signore di Fermo, i quali se lo contesero dal 1400 al 1433, anno in cui cadde sotto il dominio di Francesco Sforza, che ampliò e fortificò il perimetro delle mura castellane.
La dominanza pontificia divenne reale alla fine del 1500, periodo in cui Monterubbiano conobbe una relativa quiete, che, fino alla confluenza nello stato unitario italiano (1860), solo l'intermezzo napoleonico (1797-1816) interruppe.

COSA SI PUÒ VISITARE
Palazzo Comunale
. Il Palazzo Comunale delle linee romanico-gotiche è del XIV sec.
L'ingresso nella facciata nord è preceduto da un possente portico sormontato da eleganti bifore al primo piano.
La facciata est, che guarda la piazza, è stata ristrutturata durante il periodo fascista nel 1934 dall'architetto Carlo Calzecchi Onesti.
All'interno, degna di ammirazione, è la sala consigliare, dove alle pareti sono affissi dipinti su tela dei secoli XVI-XVII.
Di particolare interesse è quello raffigurante Donna che allatta attribuito al pittore di scuola forlivese Francesco Menzocchi.
Nei locali adiacenti è ospitato un museo archeologico con reperti dell'epoca preistorica e dell'età del bronzo e lapidi romane e medievali.
Interessante il bauletto quattrocentesco con dipinti della scuola dell'Alemanno.

Palazzo T.C.Onesti. Palazzo del 1553 in armonioso stile rinascimentale; fu fatto edificare da ser Orfeo Onesti nel 1553, data incisa su un mattone sito a destra del portone di ingresso.
E' probabile che sia stato edificato sulle basi di un edificio preesistente di cui, nella zona sottostante, ci sono tracce di un camminamento.
Il palazzo è del più puro stile rinascimentale con finestroni ed arco a tutto sesto incorniciati da pietra arenaria.
In questo palazzo è vissuto il fisico Temistocle Calzecchi Onesti che nel 1876 inventò il Coherer, strumento usato da Guglielmo Marconi nelle sue prime esperienze della telegrafia senza fili.

Teatro Pagani. Realizzato nel 1875 sfruttando la struttura di un edificio privato della seconda metà del '500, detto "il palazzaccio". La struttura esistente venne trasformata dal progetto redatto dall'ingegnere Antonio Murri sulle basi di un precedente disegno del defunto ingegnere Ridolfi di Ancona.
Il Murri si preoccupò soprattutto di unire alla semplicità del disegno una sobria eleganza che, mista ad una precisa euritmia architettonica, ancora oggi rende il teatro un esempio tipico di architettura ottocentesca locale.
All'interno interessanti gli stucchi in gesso che decorano le balaustre e le colonnine poste fra i vari palchi, e che incorniciano il rosone affrescato situato al centro del soffitto sovrastante la platea capace di contenere 400 spettatori.

Chiesa di S. Maria dei Letterati. Edificata sulle fondamenta delle chiese di S. Maria della Misericordia crollata per terremoto e S. Maria dei Letterati, dopo rifacimenti databili 1600, fu elevata a rango di Collegiata il 16 Febbraio 1728 con Breve Pontificio di Benedetto XIII.
La sua pianta ad unica navata, nel 1856, venne modificata con l'aggiunta dell'abside e dei due transetti laterali che la trasformano a croce latina, ampliando notevolmente le dimensioni della chiesa stessa.
Nell'abside dell'altare maggiore risalta la meravigliosa tela dell'Assunzione della Vergine (1539), olio su tela, di influenza raffaellesca, commissionata per il Tempio dell'Annunziata di Firenze, opera del concittadino Vincenzo Pagani (1490-1568.) Nel transetto di sinistra, in alto a destra dell'altare del SS. Sacramento si possono ammirare, sempre del Pagani, in una teca di vetro, tre tavole di predella di altare: Bacio di Giuda, Flagellazione, Salita al Calvario.
Il dipinto della Crocifissione di Lattanzio Pagani, figlio di Vincenzo e suo degno continuatore, costituisce la pala dell'altare medesimo.
Di notevole valore è il quadro della Madonna del Rosario, dono fatto a Mons. Paolo Pagani segretario di S. Carlo Borromeo, nipote del pittore Vincenzo Pagani.

Chiesa di S. Giovanni Battista ed Evangelista (1238). La costruzione viene fatta risalire al 1238 per la presenza dell'iscrizione sull'architrave in pietra del portale laterale sul lato sud.
La chiesa si presenta a due navate separate fra loro da archi a tutto sesto su colonne cilindriche.
La navata principale conserva ancora il coro originario.
Probabilmente anticamente era l'unica navata costituente la chiesa che poi venne trasformata a due navi fra il 1364 ed il 1462, periodo cui risalgono gli splendidi affreschi situati nella cappella della nave laterale raffiguranti lo Sposalizio mistico di S. Caterina e quelli che adornano gli intradossi degli archi sorretti dalle colonne raffiguranti immagini di Santi e Sante.
Di notevole interesse risultano sia gli affreschi sui catini delle due absidi che gli affreschi sopra citati, i quali sono stati oggetto di varie attribuzioni che vanno dalla tradizione fabrianense del Beato Angelico e Gentile da Fabriano, al noto Pietro Alemanno ed infine alla scuola di fra' Marino Angeli di Santa Vittoria.

Pievania dei SS. Stefano e Vincenzo. Rappresenta la più antica parrocchia di Monterubbiano, chiesa matrice fino al 16 Febbraio 1728.
E' lecito supporre che con l'avvento del Cristianesimo sia stato introdotto molto presto il culto di S. Stefano protomartire, uno dei culti più antichi del Piceno, essendo più volte affiorati reperti archeologici dell'età romana e preromana in varie contrade del paese attestanti una continuità di insediamento nell'attuale territorio di Monterubbiano.
Sebbene più volte rimaneggiata presenta ancora chiaramente la sua struttura romanica.
La chiesa subisce vari interventi di restauro già a partire dal 1500, fino al 1855, anno in cui viene completamente manomessa nella sua forma originaria, in quanto viene sopraelevata la navata centrale e internamente vengono aggiunti gli altari laterali.

MUSEI
Museo Archeologico. Ospitato all'interno del palazzo Comunale; Reperti preistorici, piceni, romani e dell'epoca medievale. Indirizzo: Via Trento e Trieste, 1.

Pinacoteca Comunale. Dipinti del 1500 - 1600 - 1700. Indirizzo: Via Trento e Trieste, 1

PRODOTTI TIPICI
Fegatini
Pizza di fichi
Tagliatelle fritte

MANIFESTAZIONI E FESTE
Infiorata del Corpus Domini
(18 giugno)
Pranzo delle corporazioni e Baccanali (6 giugno)
Settimana del Bambino (dal 24 al 29 luglio)
Smielatura e Mostra Mercato "L'Ape che ronza" (dal 29 al 30 luglio)
Babbo Natale in piazza (24 dicembre)
Carnevale Monterubbianese (28 febbraio)
Castagnata di San Martino (11 novembre)
Festa del Sacro Cuore (dal 23 al 25 giugno)
Festa della Madonna del Rosario (dal 30 settembre al 1 ottobre)
Festa della Repubblica Italiana (2 giugno)
Festa di S. Nicola (7-8 settembre)
Festa di Sant'Isidoro (6-7 maggio)
Voler bene all'Italia (21 maggio)
"Focarò" in Piazza della Madonna (9 dicembre)
Fiera di Pentecoste (28 maggio)
Mercatino 'Chi cerca trova' (dal 1 al 31 agosto)
Armata di Pentecoste e Sciò la Pica (3-4 giugno)
Celebrazione del Cristo Morto (14 aprile)
Presepe tradizionale (24 dicembre)
Cena rustica dei mulattieri (1 agosto)
I Lunedì al Barbecue (dal 1 al 31 agosto)
Sagra degli arrosticini (dal 14 al 16 luglio)
Sagra dei cannelloni (16 agosto)
Sagra della Polenta e Stoccafisso (30 luglio)
Sagra delle tagliatelle fritte (dal 10 al 12 agosto)

INFO E CONTATTI
Comune tel. 0734.259980
Museo civico: 0734/259980

http://www.monterubbiano.com 
 
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