Cenni storici
Resti archeologici testimoniano che il colle e le zone circostanti furono abitati fin dalla preistoria, in età romana faceva parte del territorio compreso nella centuriazione che interessò la città di Falerius Picenus anche se il paese, nella sua forma attuale, ebbe origine intorno all'anno Mille, ad opera dei Benedettini, che accolsero intorno alla Chiesa di S.Maria Grande (l'attuale S.Francesco) ed al Convento, i primi abitanti di Montegiorgio.
Lo sviluppo del paese fu guidato dai monaci benedettini almeno fino al secolo XV.
La struttura urbana del centro storico conserva evidente l'originale struttura medievale che segue l'andamento altimetrico dei tre versanti del colle su cui sorge Montegiorgio.
Fu il comune che con più energia e maggiore successo si oppose al dominio di Fermo.
Nel 1238, schierandosi con il partito imperiale, ottenne da Rainaldo, duca di Spoleto, la giurisdizione sui castelli di Alteta, Cerreto, Francavilla, Monte San Pietrangeli, Monteverde, Rapagnano.
L'epoca della sua maggiore espansione è individuabile nella metà del Duecento periodo in cui vi si trasferirono i due grandi ordini religiosi, francescani e agostiniani, e una colonia di ebrei: tutti contribuirono al notevole miglioramento dell'economia registrato soprattutto nel settore del cuoio e dei pellami.
Nel 1357, nella legge chiamata “Costitutiones Aegidiane”, data la sua importanza, fu collocato alla pari con città come Pesaro e Macerata all'interno delle proprietà della Santa Romana Chiesa.
Si sottomise agli Sforza nel 1434 e ritornò sotto il Papato nel 1450.
Dopo gli spagnoli al servizio dei Della Rovere, subì nel 1528, l'invasione di bande di mercenari che, reduci dal sacco di Roma, razziarono e bruciarono oltre 200 case.
Successivamente, salvo le brevi parentesi in cui fece parte dell'Austria (1815) e della Repubblica Romana (1849) restò sotto lo Stato Pontificio fino all'annessione al regno d'Italia nel 1860.
Cosa si può visitare
S. Francesco: sorge nella parte più alta del borgo ed oggi non è più officiata.
L'edificio, in laterizio, di forme romanico-gotiche, presenta i fianchi scanditi da sottili semicolonne che si raccordano in alto formando una fascia di archetti a tutto sesto, binati, sormontati a loro volta da una cornice di archetti incrociati.
Semplici monofore a tutto sesto sono visibili nelle campiture del fianco destro.
Nella facciata si ripete il motivo ritmico del fianco e vi si apre un semplice portale in pietra, alquanto strombato, attribuito al maestro Gallo (1325), che presenta, nella cornice orizzontale, il tipico motivo “a borchie”.
Annessa alla chiesa di S. Francesco è la così detta
Cappella Farfense.
Serviva anticamente per sepoltura delle famiglie nobili montegiorgesi.
Di struttura gotica, gli spazi sono affrescati con il fantasioso racconto legato al Lignum Crucis e al suo rinvenimento per opera dell'imperatrice Elena che compare in varie scene del ciclo in eleganti abiti quattrocenteschi.
Campionario della moda femminile di quello scorcio di secolo, gli affreschi hanno una caratterizzazione cortese che si ravvisa nell'impaginazione delle varie scene e nel gusto miniaturista.
S. Michele: e' l'unica chiesa barocca del luogo.
La facciata conserva ancora l'andamento originale curvilineo e spezzato.
Si accede all'interno attraverso un unico portale rettangolare, fiancheggiato da due nicchioni, privi però delle relative statue. L'interno, a tre navate, è stato rifatto nel sec. XVIII e presenta una bellissima decorazione in stucco che si ripete in forme geometriche sulla volta e sulle pareti della navata centrale.
Madonna dell'umiltà: preziosa opera del sec. XIV è la pala d'altare conservata presso la Chiesa di S. Andrea.
Il dipinto, opera di Francescuccio Ghissi di Fabriano, risale a1 1374 come attesta la seguente iscrizione : " Hoc opus fecit et dipinsit Franciscutius Ghissi de Fabrianio sub anno domini MCCCLXXIV ".
La Vergine, su fondo dorato cosparso di stelle, è rappresentata sotto un arco seduta su un cuscino posto sul pavimento, ha il Bambino al petto in atto di succhiare e manda tutt'attorno raggi di luce, avendo sotto di sé dipinta la luna.
Davanti a lei, inginocchiato con le mani conserte al seno ed una corona di fiori, un angelo.
In alto, entro due tondi, l'annunciazione.
Vicina alle analoghe tavole della Pinacoteca Vaticana - dice il Dania - e della Chiesa di S. Agostino di Ascoli Piceno, costituisce una palese conferma della suggestione daddesca in area fabrianese.
Prodotti tipici
Canestri intrecciati di vimini e canne.
Calzature e borse in pelle.
Utensili da cucina in giunco e bambù.
Manifestazioni e Feste
“Raccantando” Festival nazionale dei conta e cantastorie: prima settimana di luglio.
Sagra de “li strozzapreti”: fine agosto (località Monteverde).
Mostra Mercato Artigianato: prima settimana di agosto.
Fiera degli uccelli: settembre
Info e contatti
Musei/Pinacoteche: presso Palazzo Comunale - via Roma n.1 - Tel/Fax
0734.952067 - fax 0734.952070
Orari di apertura: orario d'ufficio.
www.comune.montegiorgio.ap.it/