Falerone
CENNI STORICI
La storia la vede protagonista nel 90 a. C., quando le truppe italiche guidate da Gaio Vidacilio, Publio Ventidio e Tito Lafrenio, capi storici della rivolta dei Piceni nella guerra sociale, inflissero una cocente sconfitta alle truppe romane proprio sulle sue colline, costringendo il console Pompeo Stradone a rifugiarsi precipitosamente a Fermo.
Il suo territorio fu interessato dalla centuriazione augustea per l'assegnazione delle terre ai veterani che avevano combattuto nella battaglia di Azio nel 31 a. C. mentre, le iscrizioni ritrovate, attestano la fondazione della colonia Falerio Picenus all'incrocio di importanti assi viari nella zona che attualmente prende il nome di Piane di Falerone.
Una disputa tra Falerone e Fermo su alcuni terreni che dopo le misurazioni non erano stati assegnati si trascinò per un secolo fin quando, nell'82 d. C., intervenne l'imperatore Domiziano dando ragione ai Falerienses: l'iscrizione con il decreto venne riportata su una tavola di bronzo.
Soggetta alle invasioni barbariche e poi sotto il dominio longobardo, nel Medioevo la città venne spostata in collina e fu amministrata per secoli da vari signori a cominciare dal conte Mainardo (X secolo).
E' solo nel XIV secolo che si parla del Comune di Falerone: subito entrato nella sfera d'influenza di Fermo verrà inserito nei suoi Statuti tra i Castelli maggiori.
Nel Cinquecento è fra i sostenitori degli Euffreducci nel tentativo di imporre una signoria a Fermo; nel periodo successivo le sue vicende si confondono con quelle dello Stato pontificio.

COSA SI PUÒ VISITARE
Parco archeologico
: formato principalmente dall'area urbana dell'antica città di Falerio Picenus integrata dalle attigue aree cimiteriali e dalle ville suburbane.
L'intera estensione, praticamente pianeggiante, si sviluppa lungo la SS. 210: via del Pozzo taglia l'intera area e segue indicativamente la direzione dell'antico cardo mentre la strada che conduce al teatro ripercorre il decumano.
Il teatro si presenta ancora oggi come un monumentale edificio che, seppure sprovvisto dell'originale decorazione, si staglia isolato in mezzo alla campagna presentandosi come uno dei teatri romani meglio conservati delle Marche.
Costruito in età augustea, subì restauri in età tiberiana (prima metà del I secolo d. C.) e antonina (II secolo d. C.), a quest'ultimo periodo risale la decorazione con statue dedicate da Antonia Piacentina, sacerdotessa di Faustina Maggiore, alcune delle quali si trovano nel Museo di Falerone.
La cavea poteva contenere 1600 persone circa, poggiava su costruzioni a volta e aveva all'esterno un prospetto di archi poggianti su pilastri di laterizio di cui oggi rimangono le basi.
Il crollo dell'ambulacro coinvolse anche la parte superiore (summa cavea) mentre rimangono il primo e secondo ordine delle gradinate (media e ima cavea), il prospetto del proscenio a nicchie circolari e rettangolari alternate e la base del muro del frontescena.
Proseguendo si giunge ad una cisterna, il cosiddetto Bagno della Regina, composta da tre vani comunicanti originariamente coperti a volta e all'anfiteatro che purtroppo versa in cattive condizioni a causa delle distruzioni subite in passato per ricavarne materiale da costruzione.

Chiesa di San Fortunato: costruzione romanica (XIII-XIV secolo) con portale rinascimentale.
Al suo interno si conserva una tavola con l'insolita raffigurazione della Madonna stante che adora il Bambino tra due angeli musicanti più volte rappresentata da Vittore Crivelli che vi appose la propria firma e la data 1479.

Loggia dei Mercanti (loggetta del XV secolo affacciata su Piazza della Libertà); Piazza della Concordia (di forma trapezoidale ospita il Palazzo Municipale e Palazzo Emiliani).

Chiesa Santa Margherita: costruita nel XIII secolo, apparteneva ai monaci dell'abbazia benedettina di Chiaravalle di Fiastra.
Molti rimaneggiamenti architettonici ne hanno mutato nel tempo l'aspetto: in pietra, con semplice facciata a capanna, adorna di un rosone protoromantico, una piccola finestra strombata, un campanile "a vela" e una torre campanaria incompleta.

Chiesa San Paolino: chiesetta rurale costruita a cavallo dei secoli XII-XIII in stile romanico-gotico.
La costruzione è in pietra di fiume, con facciata a capanna e torre, a nord, con campaniletto "a vela".
Sui lati alte monofore e un'elegante bifora, un'abside semicircolare ornata di archetti e lesene.
Interno a navata unica con tetto su due livelli e cripta.

MUSEI
Museo Archeologico Comunale, tipologia archeologico, allestito nell'ex convento di San Francesco
: ospita i pezzi rinvenuti durante gli scavi della città romana.
Tra i circa 300 reperti: due statue femminili trovate nel teatro, una testa con gli attributi della dea Cerere, iscrizioni, urne funerarie, suppellettili.

PRODOTTI TIPICI
Produzione di cappelli e borse in paglia intrecciata.
Maglie e tessuti artigianali in lana.

MANIFESTAZIONI E FESTE
Festa del Patrono S. Fortunato
: 1 giugno.
Stagione teatrale nel Teatro Romano: luglio e agosto.
La contesa della 'Nzegna e le Veglie: seconda domenica di agosto.
Festival musicale Piceno: ultima settimana di agosto- prima settimana di settembre.
Fiera degli Uccelli: terza domenica di ottobre.
Presepe Vivente: periodo natalizio.

INFO E CONTATTI
SEGRETERIA
Comune: Piazza Concordia, 6 Orari: Lun.-Sab.9:00-13:00
Tel. 0734.710750 +3 +2 - Fax 0734.710487
http://www.comunefalerone.it
info@comunefalerone.it
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