Chiese
CATTEDRALE
 |
Fatta edificare nel 1227 da Bartolomeo mansionario, per opera di Giorgio da Como. Sul posto sorgeva una chiesa paleocristiana detta Santa Maria in Castello risalente al V secolo, restaurata e ampliata dal vescovo Lupo (826-844). Incendiata e distrutta nel 1176 da Cristiano di Magonza, cancelliere di Federico Barbarossa, venne ricostruita dopo circa 50 anni, nello stile di transizione con elementi romanici e gotici, ma con prevalenza di questi ultimi. La facciata a tre contrafforti, con bordi di colonnine tortili, la torre massiccia e quadrangolare, atrio e angolo meridionale, sono le parti superstiti della costruzione del 1227. Nel centro, il portale con archivolti a tutto sesto su pilastri e colonnine alterne, inquadrano delle porte in bronzo collocate nel 1980, opera dello scultore Aldo Sergiacomi di Offida.
In stile romanico-gotico, la costruzione della chiesa fu iniziata nel 1240 e terminata nel 1425. Oggi è dichiarata Monumento Nazionale. L'abside poligonale fu riconsolidata due volte: nel 1894 dall'architetto Giuseppe Sacconi, poi nel 1980.
Il campanile del 1425 con bifore e maioliche policrome, è ornato da duplice fila di archetti.
L'interno, grandioso e solenne, è a tre navate divise da possenti colonne cilindriche. Nel 1931 venne riportato all'aspetto originario, togliendo intonaci e scoprendo preziosi affreschi.
Pregevoli vetrate istoriate furono disegnate da Joyce Pawle in Salvadori (1952-1957).
CHIESA DI SAN PIETRO
 |
Fu costruita nel 1251 dai Monaci Farfensi. Fu rimaneggiata nel 1490, nel 1680, nel 1869 e nel 1927. L'esterno è in semplice laterizio. La torre cubica è adorna di quattro bifore mentre il bel portale romanico è del sec. XIII. L'interno è a tre navate; le decorazioni richiamano chiese fiorentine. Nella canonica sono visibili i resti del chiostro farfense ad arcate a tutto sesto.
CHIESA DI SAN DOMENICO
La fabbricazione iniziò nel 1233 sull'area stessa dove sorgeva la Chiesa di San Tommaso di Canterbury, donata insieme con tutti gli altri orti annessi, nel 1216 ai Predicatori da Giovanni Albertoni dei Paccaroni che, nel 1214 aveva per due mesi ospitato San Domenico predicatore a Fermo.
La facciata a capanna reca, sotto l'occhio, un Portale a strombo cuspidato con arco a tutto sesto (1445), ricco di minuti intagli in cotto. Sono da notare anche il Portalino dell'Oratorio a destra dedicato alla "Madonna del Rosario", con la sommità adorna di archetti pensili trilobati, di epoca posteriore e, la Torre, animata da snelle monofore ogivali e restaurata nel 1733 dall'architetto cesenate Cipriani.
Portalino dell'Oratorio a destra dedicato alla "Madonna del Rosario" chiesa di San Domenico - Fermo - L'interno è ad una sola navata: esso rappresenta il rimaneggiamento fatto nel biennio 1846-1848 dal Fontana sulla trasformazione barocca, avvenuta nel 169, dall'originario tempio romanico-gotico.
CHIESA DI SANT'AGOSTINO E CAPPELLA DELLA SACRA SPINA
 |
 |
La chiesa di Sant'Agostino, risalente alla metà del XIII secolo, è di fondazione romanico-gotica. Trasformata nel 1360, fu successivamente modificata. Presenta un'alta facciata a due ordini, preceduta da una scalinata. Resti della costruzione primitiva sono visibili sul fianco destro.
Nell'atrio sono un affresco del '300 con la Natività ed uno dei primi del '400 che rappresenta la Madonna col Bambino e santi.
L'interno (XVIII sec.), a navata unica, a croce latina, (con pavimento rialzato di circa tre metri rispetto alla costruzione romanica, che lascia intravedere la struttura della chiesa gotica) è molto interessante per gli affreschi (seconda metà del sec. XIII, XIV e XV), che si sviluppano sulle pareti.
Vicino all'ingresso, a destra, è la Madonna col Bambino e i Ss. Agostino, Antonio abate e Antonio da Padova; dietro il secondo altare a destra, su due zone: in basso gli affreschi duecenteschi con santi, Madonna col Bambino, altra santa, Madonna della Pace; in alto, altri del '300 con la Crocifissione, i Ss. Pietro e Paolo e, sopra, L'Annunciazione; a destra del presbiterio, sono alcuni affreschi frammentari del '300 e del '400 con L'Eterno e Santi; a sinistra, in un ambiente (già antica cappella) sono altri affreschi della seconda metà del '300, tra cui, in alto, Madonna della Misericordia e santi, in basso, Annunciazione, Crocifisso, Padre Eterno e due santi; accanto al braccio sinistro del transetto Annunciazione e Sposalizio della Vergine (del '400);lungo la parete di sinistra, al primo pilastro santi ('400) e sul pilastro successivo la quattrocentesca Madonna col Bambino e santi; dietro il secondo altare l'affresco trecentesco con la Dormitio Virginis; seguono altri affreschi del '400. Nella Cappella della Spina (braccio sinistro del transetto) si trova un reliquiario gotico con la S.Spina (secondo la tradizione una delle spine della corona di Gesù) che si trovava a S. Elpidio, ma venne trafugata e trasferita nel 1377 a Fermo.
Sacra Spina
Il cofano è il reliquiario a ostensorio della Sacra Spina, di stile gotico, in argento dorato e cesellato da un ignoto orafo marchigiano nel 1405 (sembra invece che il reliquiario per i materiali e le tecniche preziose e suggestive con cui è stato eseguito, si configura come un unicum dell'oreficeria veneta. Studi recenti attestano che il reliquiario venisse commissionato dall'agostiniano fra Agostino Rogeroli a Venezia e giungesse a Fermo privo delle placchette a smalto traslucido, in seguito eseguite ed affisse nella bottega di Marino da Siena, attivo a Fermo sin dalla seconda metà del Trecento).
CHIESA DI SAN MARTINO
Fu costruita dai Gesuiti nel 1649 col titolo di Chiesa del Gesù sull'area dell'antica chiesa di San Salvatore.
I Gesuiti vennero a Fermo nel 1609 e acquistarono il Palazzo Euffreducci che divenne il loro convento e collegio (attuale edificio del Liceo Classico A. Caro) con l'annessa chiesa di San Salvatore che fu ristrutturata e trasformata in chiesa di San Martino. Per molti anni i Gesuiti tennero nel loro collegio una prestigiosa sede universitaria, poi dopo la soppressione degli ordini religiosi e la cacciata dei Gesuiti agli inizi dell'Ottocento, l'Università fu chiusa e il complesso edilizio incamerato dal Demanio statale. Subito dopo l'Unità d'Italia fu istituito il Regio Liceo che venne sistemato nei locali dell'ex collegio dei Gesuiti.
Interno sul modello del Vignola della chiesa-aula per la Compagnia del Gesù. Nell'altare maggiore: Circoncisione di Domenico Peruzzini. Altre opere conservate: S. Ignazio, olio su tela centinata dello stesso Peruzzini; San Francesco Saverio di Pietro Ricchi da Lucca; S. Stanislao di Gaetano Sottini; S. Luigi del fermano Filippo Ricci; San Martino e San Quirico, arte romana della fine del sec. XVI, olio su tela del fermano Francesco Fiorelli. L'organo fu realizzato da Callido nel 1763. Nella sacrestia: Ultima Cena del Ricci e una Sacra Annunciazione.
Recentemente la chiesta è stata ristrutturata per ospitarvi il Centro Congressi di San Martino.
ORATORIO DI SANTA MONICA
L’oratorio di Santa Monica si trova lungo corso Cavour, accanto alla chiesa di Sant’Agostino. Fu voluto nel 1423 da Giovanni di Guglielmo, un committente privato in stretto contatto con l’ordine degli agostiniani e nel 1623 vi si insediò la confraternita di Santa Monica. L’oratorio riporta uno straordinario ciclo di affreschi in stile tardo gotico, in parte frammentato, raffigurante le Storie di San Giovanni Battista ed Evangelista a cui l’oratorio era inizialmente dedicato, mentre nelle volte sono raffigurati gli Evangelisti, i Dottori della Chiesa e le Virtù.
CHIESA DELLA PIETÀ
La facciata fu realizzata dal fermano Oliviero Spinucci (1603); l'interno fu restaurato su disegno del Valadier. Pitture di Giacomo Cordella fermano (1872); Arcangelo Gabriele e Zaccaria; Battesimo di Cristo, Erode e il Battista, Martirio di San Giovanni, Deposizione (sull'altare maggiore) sono opere del Benigni del 1619.
A sinistra si trova il Mausoleo funebre del Conte Pelagallo (+ 1851). A lato i SS. Bartolomeo, Nicolò da Bari, San Vincenzo de' Paoli, del Gavazzi; nell'altare a sinistra i SS: Girolamo e Francesco d'Assisi di Luigi Fontana da Monte San Pietrangeli (+1908); di fronte: ex Seminario ora Casa del Clero con bugnato e lesene abbinate, opera di Pietro Augustoni (1776).
CHIESA DEL CARMINE
La chiesa del Carmine fu eretta all'inizio del sec. XIV con il titolo di Santa Maria Novella della Carità e poi, alla fine del sec. XV, fu dedicata alla Madonna del Carmine. Venne ampliata nel 1688, ammodernata nel 1794 dall'arch. Pietro Augustoni, consolidata nel 1854; della prima costruzione gotica rimangono tracce soltanto dietro l'altare maggiore.
La facciata in laterizio e lesene in travertino, con le volute che raccordano l'attico con le ali, è imponente e spaziosa. L'interno basilicale a tre navate, divise da possenti colonne e da archi a tutto sesto, fu decorato con partiti ornamentali a chiaroscuro e con dorature dal fermano Luigi Bracalenti negli anni trenta e da Tullio Ricci negli anni cinquanta.
L'abside centrale è occupata da un grandioso padiglione ligneo, dipinto e dorato, di stile barocco, in mezzo al quale figura la pala d'altare "La natività" dipinta dal pittore Giambattista Gaulli detto il Baciccio (1639-1709).
CHIESA DI SAN FILIPPO NERI
La Congregazione dei Padri dell'Oratorio (diventata di San Filippo dopo la morte del suo fondatore) fu portata a Fermo da San Filippo Neri nel 1582 e si insediò prima nella chiesetta di San Gregorio, poi in quella di San Rocco (entrambe vicino alla Piazza), sotto i benevoli auspici di Padre Flaminio Ricci, nobile fermano entrato nella Congregazione di Roma.
Nel 1593 si trasferì nella chiesetta del Santo Spirito, in contrada San Bartolomeo e l'anno dopo si cominciò a costruire la nuova chiesa di S. Filippo sopra alla vecchia e sul dirupo retrostante, sulla scorta di un disegno inviato da Napoli da Padre Ricci. Fu aperta al culto nel 1607. La facciata, incompiuta, è adorna di un elegante portale dorico in pietra d'Istria.
L'interno è a croce latina con transetto inscritto, a navata unica a crociere fiancheggiata da sei cappelle aperte su pilastri cruciformi, anch'esse voltate, mentre il transetto con le sue cappelle sono a botte.
Altare maggiore d'ordine corinzio classico in pietra d'Istria e marmi policromi.
Il notevole legame tra le famiglie più in vista della contrada e la Congregazione è dimostrato dai numerosi Altari con notevoli donazioni e lasciti, grazie ai quali la chiesa è stata arricchita di sculture e pitture di qualità come la Natività su tela del Rubens, S. Sebastiano e S. Irene del Benigni, la Pentecoste del Lanfranco, ora tutti conservati nella Pinacoteca comunale.
Progetto della chiesa attribuito a Giovan Antonio Dosio (1533 - 1609) per la forte somiglianza dello schema planimetrico di questa chiesa con quella di San Filippo a Napoli dove il Dosio, architetto regio, era attivo per la Congregazione Napoletana, per lo stile degli altari e del portale fermani. Secondo i più, pertanto, è dell'archietto fiorentino quel disegno inviato da Napoli da Padre Flaminio Ricci.
CHIESA DI SAN GREGORIO
La chiesa di San Gregorio fu ricostruita nel 1313, conserva il portale centrale ed uno laterale del 1342.
COLLEGIATA DI SAN MICHELE ARCANGELO
Costruita sin dal 1251, col nome di Sant'Angelo in Pila, dal 1631 eretta a collegiata, è la chiesa più importante dell'Archidiocesi, dopo la Metropolitana. Ampliata nel 1591, venne decorata all'interno e dotata di un soffitto a cassettoni nel 1608. Sistemata nel 1820 nelle forme attuali, sul disegno dell'arch. Paglialunga; nel 1942 venne decorata della splendida scalinata in travertino. Nella cuspide del portale romanico-gotico originario, è incastonata una piccola statua di San Michele. Nella torre del 1851, fra altre tre, una campana tubolare risalente al 1368. Al suo interno il polittico di Marco di Paolo veneziano con l'Incoronazione della Vergine.
CHIESA DI SANTA CATERINA
La chiesa di Santa Caterina risale al 1226 e fu rifatta nel 1475 e nel 1868. L'interno è a croce latina e ad una sola navata con ben sei cappelline laterali con affreschi ed un Crocefisso. In origine era un monastero di Benedettine, fu ceduta nel 1463 ai Canonici Regolari Lateranensi soppressi dal governo napoleonico.
CHIESA DEGLI ANGELI CUSTODI
Opera del fermano Giambattista Carducci (1871). Nella lunetta dell'elegante portale è un altorilievo dell'Angelo Custode, di Emidio Paci di Ascoli. La facciata è decorata con decorazioni particolari del Carducci che richiamano lo stile neoclassico.
CHIESA DELLA MADONNA DELLA MISERICORDIA
Costruita nel 1901 in stile rinascimentale dall'ing. Eugenio Fagioli, la facciata è in pietra del Furlo e interno a corce latina.A sinistra entrando: tomba di Paola Renata Carboni, giovane fermana, per la quale è stata iniziata una causa di beatificazione. Annesso convento (che ospitava un collegio per studenti) dei Padri Agostinani Scalzi. Per sconfiggere la peste, nel 1399 fu costruita in capo alla Piazza San Martino (odierna Piazza del Popolo) una cappella votiva nella quale si venerava una immagine della Madonna della Misericordia riprodotta in un affresco gotico-bizantino, chiesetta affidata alle cure dei Padri Apostoliti che dalla fine del Quattrocento avevano sede nell'attiguo convento (attuali uffici del comune in via Mazzini).
Nel corso del Cinquecento per costruire il Palazzo dei Governatori (iniziato da Oliverotto Euffreducci nel 1502 e completato una trentina d'anni più tardi, attuale ala del palazzo del comune che si affaccia sulla Piazza), tale cappella fu demolita (anzi, per essere precisi essa fu incorporata nella nuova costruzione e di essa oggi si ammirano soltanto i tre archetti del loggiato che ornava la facciata, all'interno del piano terra del comune: zona davanti al nuovo ascensore).
CHIESA DI SAN ZENONE
 |
E' la più antica chiesa di Fermo tra quelle ancora esistenti, costruita nel 1171, consacrata nel 1186.
Romanica, facciata monofastigiata. Parte inferiore in pietra; parte superiore in cotto.
Robusto campanile con archetti e ampie monofore in alto costruito nel 1222; la cuspide fu danneggiata da un fulmine e in seguito demolita nel 1895.
Portale del 1186, su due colonnine e pilastri, che includono frammenti di una costruzione romana. Nell'architrave, da notare un bassorilievo arcaico con Dio benedicente.
Rosone del 1222 con dodici colonnine ed archetti a tutto sesto. Il suo interno fu sistemato alla fine del Settecento da Pietro Augustoni.
CHIESA DI SANTA LUCIA
La chiesa di Santa Lucia fu eretta nel 1282 e consacrata nel 1365 (è rimasto il solo campanile) e rimaneggiata nel 1800, con interno a pianta centrale, conserva una tavola di Vittore Crivelli ed un'altra a lui attribuita.
All'interno, a pianta centrale, è possibile vedere le decorazioni con l'apoteosi di Santa Lucia, un'opera di Don Giuseppe Toscani, allievo del Cassioli.
Nel primo altare a destra, invece, è visibile la "Madonna desolata al Santo Sepolcro" del pittore Giacomo Cordella, fermano.
ORATORIO DI SAN ROCCO
Costruito nel 1528 per voto di Gianfranco Rosati: nove archi centinati, sostenuti da agili colonne, abbelliscono ciò che resta della chiesa di San Rocco, eretta nel 1505 per deliberazione del Consiglio di Cernita (la Giunta Comunale di allora), quale voto della città contro la peste.